La Storia di Tom e Joe*

I vantaggi di una buona capacità di rilassamento sono innumerevoli:

  • miglioramento della qualità del sonno

  • recupero più veloce, per esempio dopo uno sforzo fisico o intelletuale intenso

  • maggiore resistenza all’ansia

  • vincere la timidezza

  • riduce le crisi asmatiche

Ciò sembra abbastanza ovvio perchè l’esperienza quotidiana ci conferma che la vita si svolge tra i poli opposti di sonno-veglia, attività-passività, tensione-rilassamento ecc.

Lo stress coincide con uno stato di iperattivazione disarmonica, uno stato attivato eccessivo porta come naturale conseguenza una fase di esaurimento o scompenso, spesso associato ad una condizione patologia dell’organismo o della psiche.

I bambini di oggi fanno uno stile di vita che inevitabilmente li conduce ad uno stato attivato prolungaro. Il rumore, la folla, la competizione, i troppi impegni, l’alimentazione ricca di zuccheri e conservanti, l’inquinamento, i problemi familiari (degli adulti) sono fattori scatenanti problemi emotivi e tensioni fisiche.

La calma per pensare e per agire

Quando si riesce a ridurre lo stato attivo del bambino, la sua autostima, il portamento, il benessere fisico ed emotivo migliorano producendo serenità e stabilità emotiva.

Le tecniche e i giochi di rilassamento hanno come effetto immediato lo sblocco di una energia risanatrice.

L’importanza del riposo/rilassamento è ben rappresentato nella storia di Tom e Joe di di Lucia Almini raccontata a seguire che può essere raccontata anche ai bambini:

Tom e Joe erano due taglialegna. Tom lavorava nel nord del paese e Joe lavorava a qualche decina di chilometri, più a sud. Erano molto diversi tra loro e anche il loro modo di lavorare era differente. Una volta accadde che si trovarono a lavorare gomito a gomito per un’intera settimana, tagliando grossi ceppi di abete in una grande foresta del nord. Tom non si fermò quasi mai, senza concedersi alcuna tregua, sudando e ansimando, si accanì ad affondare la lama nei tronchi d’albero appena abbattuti, facendo risuonare la foresta con suoni sordi e concitati della sua ascia. Joe, invece, se la prese comoda e alternò il suo lavoro metodico a regolari intervalli di riposo. Alla fine della settimana, i due taglialegna si fermarono a guardare il lavoro svolto e Tom notò con disappunto che Joe aveva tagliato molta più legna.Si rivolse all’amico con fare stizzito e gli disse:” Com’è possibile che tu, che ti concedevi tanti spazi di relax, abbia tagliato più legna di me, che non mi sono mai fermato?”. “E’ vero-rispose Joe-io mi fermavo, ma nel frattempo affilavo l’ascia”.

Alla prossima

Namastè

Francesca

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